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Impresa, Andrea Ferrari: Consentire all’ impresa di nascere e crescere

Bisogna demolire le barriere all’esercizio dell’attività di impresa e professionale; bisogna consentire all’impresa ed alla professione di nascere e crescere.

“Una legislazione fiscale caotica, per contenuti e per metodi, che non ci lascia respirare. Un quadro economico in disgregazione, che non ci porta il lavoro che vorremmo. Rappresentanti di categoria criptici, che procedono manu militari in riforme di cui non conosciamo neanche il contenuto. Si tratta, ora, di intervenire, individualmente e collettivamente, per cambiare le cose”
Proporre la detassazione del reddito incrementale per imprese e professionisti: una misura che blocca la spesa pubblica, impedendole di espandersi, e favorisce la ripresa economica. Concretamente. Non è più tollerabile che due misure come l’ACE e l’IRI, misure concrete a favore della capitalizzazione e della crescita dell’impresa, vengano cancellate in una notte, per esigenze contingenti di gettito. Siamo un Paese vecchio, arretrato e che continua a perdere terreno di giorno in giorno. Tutto è piegato alle esigenze di gettito, ovvero ad una spesa mai controllata e mai veramente contenuta e questo sì che dovrebbe essere invece attuato, per consentire una vera e reale contrazione dell’imposizione fiscale. Le nostre imposte – sottolinea il Presidente Ferrari – vanno a pagare gli errori del passato, a cui si aggiungono inesorabilmente  quelli di oggi, se continueremo a perseverare nell’errore senza costruire nulla di nuovo e produttivo. E’ necessaria una reingegnerizzazione della burocrazia italiana, una vera e propria rivoluzione. Non è ulteriormente rinviabile l’elevazione a rango costituzionale dello statuto di diritti del contribuente. AIDC ha fatto da sempre di questo la propria bandiera. C’è bisogno di  aria nuova, di un vero rinnovamento nello Stato e nella nostra Categoria. Se quanto esiste adesso non è migliorabile, dobbiamo avere il coraggio di demolire, per ricostruire su nuove e solide basi, è inutile aggiungere orpelli a ciò che è  brutto. Serve un atto di coraggio. Individuale e collettivo”, ha concluso il Presidente AIDC.
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