«Tutte le misure emanate di recente continuano a colpire l’emerso, invece che a stanare le vere sacche di evasione, finendo così per danneggiare l’economia del Paese. Esempio lampante è l’eliminazione dei voucher, strumento di massima utilità per disciplinare i minilavori, che avrebbe solo dovuto essere adeguatamente monitorato», ha commentato Andrea Ferrari, il presidente dell’Associazione italiana dottori commercialisti (Aidc), a proposito dei dati forniti dal presi- dente della Commissione per la redazione della «Relazione annuale sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva». «Che dire poi», ha proseguito Ferrari in una nota, «del dito costantemente puntato contro le partite Iva, mentre chi evade la partita Iva non l’ha mai nemmeno aperta?». Per l’Associazione dei commercialisti, «La lotta all’evasione fiscale va affrontata su due fronti: da una par- te va colpita la maxielusione, la fuga dei capitali e dei redditi all’estero a opera soprattutto delle grandi multinazionali, dall’altra andrebbero perseguiti gli evasori totali e in partticolare i microevasori. «Ma l’amministrazione finanziaria», ha concluso l’Aidc, «continua a dimostrare di non avere la forza per queste azioni. E così inasprisce la tassazione».