Adozione della modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore.
Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 5 marzo 2020
Vista la legge 6 giugno 2016, n. 106, recante «Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale»;
Visto il decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, recante «Codice del Terzo settore, a norma dell’art. 1, comma 2, lettera b) della legge 6 giugno 2016, n. 106»;
Visto in particolare, l’art. 13, commi 1 e 2 del decreto legislativo sopra citato, il quale impone agli enti del Terzo settore, fatte salve le specifiche disposizioni di cui ai commi 3 e 4, l’obbligo di redigere il bilancio di esercizio for- mato dallo stato patrimoniale, dal rendiconto gestionale, con l’indicazione dei proventi e degli oneri dell’ente, e dalla relazione di missione che illustra le poste di bilancio, l’andamento economico e gestionale dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie, salva la facoltà per gli enti del Terzo settore con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate inferiori a 220.000,00 euro di redigere il bilancio nella formadel rendiconto per cassa;
Visto altresì il comma 3 del medesimo art. 13, che prevede che il bilancio di cui ai sopra menzionati commi 1 e 2 deve essere redatto in conformità alla modulistica definita con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
Richiamato l’art. 3, comma 2 del medesimo decreto legislativo n. 117/2017, il quale prevede che per quanto non previsto dal Codicedel Terzo settore, agli enti del Terzo settore si applicano, in quanto compatibili, le norme del codice civile e le relative disposizioni diattuazione;
Ritenuto, in coerenza con la disposizione citata al capoverso precedente, di dover applicare, nel rispetto del cri- terio di compatibilità, ai bilanci degli enti del Terzo settore, le norme contenute negli articoli 2423, 2423-bis e 2426 del codice civile;
Acquisito il parere del Consiglio nazionale del Terzo settore reso nella seduta del 23 gennaio 2020;
Decreta:
Art. 1.
Modelli di bilancio degli enti del Terzo settore
- Ai sensi dell’art. 13, comma 3 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 sono adottati, ai fini della redazione del bilancio di esercizio da parte degli enti del Terzo settore, i modelli di stato patrimoniale (Mod. A), rendiconto ge- stionale (Mod. B) e relazione di missione (Mod. C), di cui al citato art. 13, comma 1, nonché il modello di rendiconto per cassa (Mod. D), di cui all’art. 13, comma 2, contenuti nell’allegato n. 1 che forma parte integrante e sostanziale del presente decreto.
Art. 2.
Clausola di invarianza finanziaria
- Dal presente decreto non derivano nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.
Art. 3.
Pubblicazione ed entrata in vigore
- Il presente decreto sarà trasmesso ai competenti organi di controllo e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Le disposizioni da esso recate si applicano a partire dalla redazione del bilancio relativo al primo esercizio finanziario successivo a quello in corso alla data della
Roma, 5 marzo 2020
Il Ministro: CATALFO
Registrato alla Corte dei conti il 6 aprile 2020
Ufficio controllo atti MIUR, MIBAC, Min. salute e Min. lavoro e politiche sociali, reg.ne prev. n. 610.
INTRODUZIONE
ALLEGATO 1
L’art. 13, «Scritture contabili e bilancio», del decreto legislativo 2 agosto 2017, n. 117 e successive modificazioni ed integrazioni indica il contenuto minimo del bilancio che gli Enti del terzo settore (ETS) che non esercitano la propria attività esclusivamente o principalmente in forma di impresa commerciale sono tenuti a redigere, disponendo che il bilancio «deve essere redatto in conformità alla modulistica definita con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito il Consiglio nazionale del Terzo settore».
In particolare, ai sensi dei commi 1 e 2, gli enti del Terzo settore con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate non infe- riori a 220.000,00 euro devonoredigere un bilancio di esercizio formato da stato patrimoniale, rendiconto gestionale e relazione di missione; gli enti con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate in- feriori a 220.000,00 euro possono predisporre un bilancio in forma di rendiconto per cassa.
La norma sottende l’utilizzo del principio di competenza econo- mica per la redazione del bilancio degli enti del Terzo settore con ri- cavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate non inferiori a 220.000,00 euro, mentre consente l’utilizzo del principio di cassa per gli enti con dimensione economica inferiore a tale soglia.
La relazione di missione illustra, da un lato, le poste di bilancio e, dall’altro lato, l’andamento economico e finanziario dell’ente e le mo- dalità di perseguimento delle finalità statutarie, cumulando informazio- ni che il codice civile colloca per le società di capitali, distintamente, nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione.
Ai fini dell’individuazione degli enti che rientrano nell’obbligo di redazione del bilancio secondo il principio della competenza economica o nella facoltà di redazione del bilancio secondo il principio di cassa, si dovrà tenere conto del volume complessivo di ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate conseguiti come risultanti dal bilancio dell’esercizio precedente. Per quanto concerne i bilanci redatti secondo il principio di cassa occorre escludere le entrate relative a disinvesti- menti, intendendo come tali le alienazioni a qualsiasi titolo di elementi aventi natura di immobilizzazioni, in quanto entrate non afferenti alla gestione corrente dell’ente e quelle relative al reperimento di fonti finanziarie.
Occorre anche tenere in considerazione che:
il comma 6 del medesimo art. 13 del codice del Terzo settore prevede che «l’organo di amministrazione documenta il carattere se- condario e strumentale dell’attività di cui all’art. 6 a seconda dei casi, nella relazione di missione o in una annotazione in calce al rendiconto per cassa o nella nota integrativa al bilancio»;
il comma 6 dell’art. 87 richiede che «gli enti del Terzo settore non commerciali di cui all’art. 79, comma 5, che effettuano raccolte pubbliche di fondi devono inserire all’interno del bilancio redatto ai sensi dell’art. 13, un rendiconto specifico redatto ai sensi del comma 3 dell’art. 48, tenuto e conservato ai sensi dell’art. 22 del decreto del Pre- sidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, dal quale devono risultare, anche a mezzo di una relazione illustrativa, in modo chiaro e trasparente, le entrate e le spese relative a ciascuna delle celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione di cui all’art. 79, comma 4, lettera a). Il presente comma si applica anche ai soggetti che siavvalgo- no del regime forfetario di cui all’art. 86».
La predisposizione del bilancio d’esercizio degli enti di cui all’art. 13, comma 1 del decreto legislativo n. 117/2017 è conforme alle clausole generali, ai principi generali di bilancio e ai criteri di valuta- zione di cui, rispettivamente, agli articoli 2423 e 2423-bis e 2426 del codice civile e ai principi contabili nazionali, in quanto compatibili conl’assenza dello scopo di lucro e con le finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale degli enti del Terzo settore. L’ente dà atto nella relazione di missione dei principi e criteri di redazione adottati. La redazione del rendiconto per cassa è ispirata ai principi e ai criteri sopra richiamati, in quanto applicabili.
Gli schemi di cui al presente documento devono essere considerati come schemi «fissi». Gli enti destinatari degli schemi possono, tuttavia, ulteriormente suddividere le voci precedute da numeri arabi o da lettere minuscole dell’alfabeto, senza eliminare la voce complessiva e l’impor- to corrispondente, quando questo favorisce la chiarezza del bilancio. Possono, altresì, raggruppare le citate voci quando il raggruppamento è irrilevante o quando esso favorisce la chiarezza del bilancio. In questo contesto, gli enti che presentano voci precedute da numeri arabi o voci precedute da lettere minuscole con importi nulli per due esercizi con- secutivi possono eliminare dette voci. Possono, in ultimo, aggiungere, laddove questo favorisce la chiarezza del bilancio, voci precedute da numeri arabi o da lettere minuscole dell’alfabeto. Eventuali raggruppa- menti o eliminazioni delle voci di bilancio devono risultare esplicitati nella relazione di missione, al punto 3.
Il soggetto incaricato, in conformità all’art. 31 del decreto legislati- vo n. 117/2017 e successive modificazioni ed integrazioni, della revisio- ne legale dei conti esprime con apposita relazione, ai sensi dell’art. 14 del decreto legislativo n. 39/2010, un giudizio sul bilancio composto da stato patrimoniale, rendiconto gestionale e parte della relazione di mis- sione che illustra le poste di bilancio. La relazione del revisore legale ex art. 14 del decreto legislativo n. 39/2010 comprende anche il giudizio di coerenza con il bilancio, ai sensi della lettera e), comma 2, della parte della relazione di missione che illustra l’andamento economico e finan- ziario dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie, nonché il giudizio di conformità della medesima parte della relazione di missione con le norme di legge e la dichiarazione sugli errori signi- ficativi anch’essa prevista dalla lettera e), comma 2, art. 14 del decreto legislativo n. 39/2010.
Ai fini di una più agevole lettura della modulistica, il presente do- cumento contiene nella parte finale un glossario esplicativo delle poste del bilancio.
MOD. A
STATO PATRIMONIALE
Lo stato patrimoniale deve essere redatto in conformità al seguente schema.
Attivo:
- quote associative o apporti ancora dovuti;
- immobilizzazioni:
- – immobilizzazioni immateriali:
- costi di impianto e di ampliamento;
- costi di sviluppo;
- diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno;
- concessioni, licenze, marchi e diritti simili;
- avviamento;
- immobilizzazioni in corso e acconti;
Totale.
- – immobilizzazioni materiali:
- terreni e fabbricati;
- impianti e macchinari;
- attrezzature;
- altri beni;
- immobilizzazioni in corso e acconti;
Totale.
- – immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione aggiuntiva, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo:
- partecipazioni in:
- imprese controllate;
- imprese collegate;
- altre imprese;
- crediti:
- verso imprese controllate;
- verso imprese collegate;
- verso altri enti del Terzo settore;
- verso altri;
- altri titoli;
- partecipazioni in:
Totale
Totale immobilizzazioni.
- attivo circolante:
- – rimanenze:
- materie prime, sussidiarie e di consumo;
- prodotti in corso di lavorazione e semilavorati;
- lavori in corso su ordinazione;
- prodotti finiti e merci;
Totale.
- – crediti, con separata indicazione aggiuntiva, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo:
- verso utenti e clienti;
- verso associati e fondatori;
- verso enti pubblici;
- verso soggetti privati per contributi;
- verso enti della stessa rete associativa;
- verso altri enti del Terzo settore;
- verso imprese controllate;
- verso imprese collegate;
- crediti tributari;
- da 5 per mille;
- imposte anticipate;
- verso altri;
Totale.
- – attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni:
- partecipazioni in imprese controllate;
- partecipazioni in imprese collegate;
- altri titoli;
- – disponibilità liquide:
- depositi bancari e postali;
- assegni;
- danaro e valori in cassa;
Totale attivo circolante.
Ratei e risconti attivi
- patrimonio netto:
I – fondo di dotazione dell’ente;
II – patrimonio vincolato:
- riserve statutarie;
- riserve vincolate per decisione degli organi istituzionali;
- riserve vincolate destinate da terzi;
III – patrimonio libero:
- riserve di utili o avanzi di gestione;
- altre riserve;
IV – avanzo/disavanzo d’esercizio. Totale.
- fondi per rischi e oneri:
- per trattamento di quiescenza e obblighi simili;
- per imposte, anche differite;
- Totale.
- trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato;
- debiti, con separata indicazione aggiuntiva, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo:
- debiti verso banche;
- debiti verso altri finanziatori;
- debiti verso associati e fondatori per finanziamenti;
- debiti verso enti della stessa rete associativa;
- debiti per erogazioni liberali condizionate;
- acconti;
- debiti verso fornitori;
- debiti verso imprese controllate e collegate;
- debiti tributari;
- debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale;
- debiti verso dipendenti e collaboratori;
- altri debiti;
- ratei e risconti passivi.
MOD. B
RENDICONTO GESTIONALE
Il rendiconto gestionale deve essere redatto in conformità al seguente schema
ONERI E COSTI | Es.t | Es.t−1 | PROVENTI E RICAVI | Es.t | Es.t−1 |
A) Costi e oneri da attività di interesse generale | A) Ricavi, rendite e proventi da
attività di interesse generale |
||||
1) Proventi da quote associative e apporti dei
fondatori |
|||||
1) Materie prime, sussidiarie, di
consumo e di merci |
2) Proventi dagli associati per attività mutuali | ||||
2) Servizi | 3) Ricavi per prestazioni e cessioni ad associati
e fondatori |
||||
4) Erogazioni liberali | |||||
3) Godimento beni di terzi | 5) Proventi del 5 per mille | ||||
4) Personale | 6) Contributi da soggetti privati | ||||
7) Ricavi per prestazioni e cessioni a terzi | |||||
5) Ammortamenti | 8) Contributi da enti pubblici | ||||
6) Accantonamenti per rischi ed
oneri |
9) Proventi da contratti con enti pubblici | ||||
7) Oneri diversi di gestione | 10) Altri ricavi, rendite e proventi | ||||
8) Rimanenze iniziali | 11) Rimanenze finali | ||||
Totale | Totale | ||||
Avanzo/disavanzo attività di interesse generale
(+/−) |
|||||
B) Costi e oneri da attività diverse | B) Ricavi, rendite e proventi da
attività diverse |
||||
1) Materie prime, sussidiarie, di
consumo e di merci |
1) Ricavi per prestazioni e cessioni ad associati
e fondatori |
||||
2) Servizi | 2) Contributi da soggetti privati | ||||
3) Godimento beni di terzi | 3) Ricavi per prestazioni e cessioni a terzi | ||||
4) Personale | 4) Contributi da enti pubblici | ||||
5) Ammortamenti | 5) Proventi da contratti con enti pubblici | ||||
6) Accantonamenti per rischi ed
oneri |
6) Altri ricavi, rendite e proventi | ||||
7) Oneri diversi di gestione | 7) Rimanenze finali | ||||
8) Rimanenze iniziali | |||||
Totale | Totale | ||||
Avanzo/disavanzo attività diverse (+/−) | |||||
C) Costi e oneri da attività di
raccolta fondi |
C) Ricavi, rendite e proventi da attività di
raccolta fondi |
||||
1) Oneri per raccolte fondi abituali | 1) Proventi da raccolte fondi abituali | ||||
2) Oneri per raccolte fondi
occasionali |
2) Proventi da raccolte fondi occasionali | ||||
3) Altri oneri | 3) Altri proventi | ||||
Totale | Totale | ||||
Avanzo/disavanzo attività di raccolta fondi | |||||
D) Costi e oneri da attività
finanziarie e patrimoniali |
D) Ricavi, rendite e proventi da attività
finanziarie e patrimoniali |
||||
1) Su rapporti bancari | 1) Da rapporti bancari | ||||
2) Su prestiti | 2) Da altri investimenti finanziari | ||||
3) Da patrimonio edilizio | 3) Da patrimonio edilizio | ||||
4) Da altri beni patrimoniali | 4) Da altri beni patrimoniali |
5) Accantonamenti per rischi ed
oneri |
|||||
6) Altri oneri | 5) Altri proventi | ||||
Totale | Totale | ||||
Avanzo/disavanzo attività finanziarie e
patrimoniali (+/−) |
|||||
E) Costi e oneri di supporto
generale |
E) Proventi di supporto generale | ||||
1) Materie prime, sussidiarie, di
consumo e di merci |
1) Proventi da distacco del personale | ||||
2) Servizi | 2) Altri proventi di supporto generale | ||||
3) Godimento beni di terzi | |||||
4) Personale | |||||
5) Ammortamenti | |||||
6) Accantonamenti per rischi ed
oneri |
|||||
7) Altri oneri | |||||
Totale | Totale | ||||
Totale oneri e costi | Totale proventi e ricavi | ||||
Avanzo/disavanzo d’esercizio prima delle
imposte (+/−) |
|||||
Imposte | |||||
Avanzo/disavanzo d’esercizio (+/−) |
Costi e proventi figurativi1
Costi figurativi | Es.t | Es.t-1 | Proventi figurativi | Es.t | Es.t-
1 |
1) da attività di interesse generale | 1) da attività di interesse generale | ||||
2) da attività diverse | 2) da attività diverse | ||||
Totale | Totale |
1 Costi e proventi figurativi: inserimento facoltativo. Quanto esposto nel presente prospetto non deve essere stato già inserito nel rendiconto gestionale.
MOD. C
RELAZIONE DI MISSIONE
La relazione di missione deve indicare, oltre a quanto stabilito da altre disposizioni e se rilevanti:
- le informazioni generali sull’ente, la missione perseguita e le attività di interesse generale di cui all’art. 5 richiamate nello statuto, l’indi- cazione della sezione del Registro unico nazionale del Terzo settore in cui l’ente è iscritto e del regime fiscale applicato, nonché le sedi e le attività svolte;
- i dati sugli associati o sui fondatori e sulle attività svolte nei loro confronti; informazioni sulla partecipazione degli associati alla vita dell’ente;
- i criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio, nelle rettifiche di valore e nella conversione dei valori non espressi all’origine in moneta avente corso legale nello Stato; eventuali accorpamenti ed eliminazioni delle voci di bilancio rispetto al modello ministeriale;
- i movimenti delle immobilizzazioni, specificando per ciascuna voce: il costo; eventuali contributi ricevuti; le precedenti rivalutazioni, ammortamenti e svalutazioni;le acquisizioni, gli spostamenti da una ad altra voce, le alienazioni avvenuti nell’esercizio; le rivalutazioni, gli ammor- tamenti e le svalutazioni effettuati nell’esercizio; il totale delle rivalutazioni riguardanti le immobilizzazioni esistenti alla chiusura dell’esercizio;
- la composizione delle voci «costi di impianto e di ampliamento» e «costi di sviluppo», nonché le ragioni della iscrizione ed i rispettivi criteri di ammortamento;
- distintamente per ciascuna voce, l’ammontare dei crediti e dei debiti di durata residua superiore a cinque anni, e dei debiti assistiti da garanzie reali su beni sociali, con specifica indicazione della natura delle garanzie;
- la composizione delle voci «ratei e risconti attivi» e «ratei e risconti passivi» e della voce «altri fondi» dello stato patrimoniale;
- le movimentazioni delle voci di patrimonio netto devono essere analiticamente indicate, con specificazione in appositi prospetti della loro origine, possibilità di utilizzazione, con indicazione della natura e della durata dei vincoli eventualmente posti, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi;
- una indicazione degli impegni di spesa o di reinvestimento di fondi o contributi ricevuti con finalità specifiche;
- una descrizione dei debiti per erogazioni liberali condizionate;
- un’analisi delle principali componenti del rendiconto gestionale, organizzate per categoria, con indicazione dei singoli elementi di ricavo o di costo di entità o incidenza eccezionali;
- una descrizione della natura delle erogazioni liberali ricevute;
- il numero medio dei dipendenti, ripartito per categoria, nonché il numero dei volontari iscritti nel registro dei volontari di cui all’art. 17, comma 1, che svolgono la loro attività in modo non occasionale;
- l’importo dei compensi spettanti all’organo esecutivo, all’organo di controllo, nonché al soggetto incaricato della revisione legale. Gli importi possono essere indicati complessivamente con riferimento alle singole categorie sopra indicate;
- un prospetto identificativo degli elementi patrimoniali e finanziari e delle componenti economiche inerenti i patrimoni destinati ad uno specifico affare di cui all’art. 10 del decreto legislativo n. 117/2017 e successive modificazioni ed integrazioni;
- le operazioni realizzate con parti correlate, precisando l’importo, la natura del rapporto e ogni altra informazione necessaria per la comprensione del bilancio relativa a tali operazioni, qualora le stesse non siano state concluse a normali condizioni di mercato. Le informazioni relative alle singole operazioni possono essere aggregate secondo la loro natura, salvo quando la loro separata evidenziazione sia necessaria per comprendere gli effetti delle operazioni medesime sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato economico dell’ente;
- la proposta di destinazione dell’avanzo, con indicazione degli eventuali vincoli attribuiti all’utilizzo parziale o integrale dello stesso, o di copertura del disavanzo;
- l’illustrazione della situazione dell’ente e dell’andamento della gestione. L’analisi è coerente con l’entità e la complessità dell’attività svolta e può contenere, nella misura necessaria alla comprensione della situazione dell’ente e dell’andamento e del risultato della sua gestione, in- dicatori finanziari e non finanziari, nonché unadescrizione dei principali rischi e L’analisi contiene, ove necessario per la comprensione dell’attività, un esame dei rapporti sinergici con altri enti e con la rete associativa di cui l’organizzazione fa parte;
- l’evoluzione prevedibile della gestione e le previsioni di mantenimento degli equilibri economici e finanziari;
- l’indicazione delle modalità di perseguimento delle finalità statutarie, con specifico riferimento alle attività di interesse generale;
- informazioni e riferimenti in ordine al contributo che le attività diverse forniscono al perseguimento della missione dell’ente e l’indica- zione del carattere secondario e strumentale delle stesse;
- un prospetto illustrativo dei costi e dei proventi figurativi, se riportati in calce al rendiconto gestionale, da cui si evincano:
i costi figurativi relativi all’impiego di volontari iscritti nel registro di cui all’art. 17, comma 1 del decreto legislativo 2 agosto 2017, n. 117 e successive modificazioni ed integrazioni;
le erogazioni gratuite di denaro e le cessioni o erogazioni gratuite di beni o servizi, per il loro valore normale;
la differenza tra il valore normale dei beni o servizi acquistati ai fini dello svolgimento dell’attività statutaria e il loro costo effettivo di
acquisto;
accompagnato da una descrizione dei criteri utilizzati per la valorizzazione degli elementi di cui agli alinea precedenti;
- la differenza retributiva tra lavoratori dipendenti, per finalità di verifica del rispetto del rapporto uno a otto, di cui all’art. 16 del decreto legislativo n. 117/2017 e successive modificazioni ed integrazioni, da calcolarsi sulla base della retribuzione annua lorda, ove tale informativa non sia già stata resa o debba essere inserita nel bilancio sociale dell’ente;
- una descrizione dell’attività di raccolta fondi rendicontata nella Sezione C del rendiconto gestionale, nonché il rendiconto specifico pre- visto dall’art. 87, comma 6dal quale devono risultare, anche a mezzo di una relazione illustrativa, in modo chiaro e trasparente, le entrate e le spese relative a ciascuna delle celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione effettuate occasionalmente di cui all’art. 79, comma 4, lettera a) del decreto legislativo n. 117/2017 e successive modificazioni ed
L’ente può riportare ulteriori informazioni rispetto a quelle specificamente previste, quando queste siano ritenute rilevanti per fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione e delle prospettive gestionali.
MOD. D
RENDICONTO PER CASSA
Il rendiconto per cassa deve essere redatto in conformità al seguente schema
USCITE | Es.t | Es.t-1 | ENTRATE | Es.t | Es.t-1 |
A) Uscite da attività di interesse generale | A) Entrate da attività di interesse
generale |
||||
1) Entrate da quote associative e apporti
dei fondatori |
|||||
1) Materie prime, sussidiarie, di
consumo e di merci |
2) Entrate dagli associati per attività
mutuali |
||||
2) Servizi | 3) Entrate per prestazioni e cessioni ad
associati e fondatori |
||||
4) Erogazioni liberali | |||||
3) Godimento beni di terzi | 5) Entrate del 5 per mille | ||||
4) Personale | 6) Contributi da soggetti privati | ||||
7) Entrate per prestazioni e cessioni a terzi | |||||
5) Uscite diverse di gestione | 8) Contributi da enti pubblici | ||||
9) Entrate da contratti con enti pubblici | |||||
10) Altre entrate | |||||
Totale | Totale | ||||
Avanzo/disavanzo attività di interesse
generale |
|||||
B) Uscite da attività diverse | B) Entrate da attività diverse | ||||
1) Materie prime, sussidiarie, di
consumo e di merci |
1) Entrate per prestazioni e cessioni ad
associati e fondatori |
||||
2) Servizi | 2) Contributi da soggetti privati | ||||
3) Godimento beni di terzi | 3) Entrate per prestazioni e cessioni a terzi | ||||
4) Personale | 4) Contributi da enti pubblici | ||||
5) Uscite diverse di gestione | 5) Entrate da contratti con enti pubblici | ||||
6) Altre entrate | |||||
Totale | Totale | ||||
Avanzo/disavanzo attività diverse | |||||
C) Uscite da attività di raccolta fondi | C) Entrate da attività di raccolta fondi | ||||
1) Uscite per raccolte fondi abituali | 1) Entrate da raccolte fondi abituali | ||||
2) Uscite per raccolte fondi
occasionali |
2) Entrate da raccolte fondi occasionali | ||||
3) Altre uscite | 3) Altre entrate | ||||
Totale | Totale | ||||
Avanzo/disavanzo attività di raccolta fondi | |||||
D) Uscite da attività finanziarie e
patrimoniali |
D) Entrate da attività finanziarie e
patrimoniali |
||||
1) Su rapporti bancari | 1) Da rapporti bancari | ||||
2) Su investimenti finanziari | 2) Da altri investimenti finanziari | ||||
3) Su patrimonio edilizio | 3) Da patrimonio edilizio | ||||
4) Su altri beni patrimoniali | 4) Da altri beni patrimoniali | ||||
5) Altre uscite | 5) Altre entrate | ||||
Totale | Totale | ||||
Avanzo/disavanzo attività finanziarie e
patrimoniali |
|||||
E) Uscite di supporto generale | E) Entrate di supporto generale | ||||
1) Materie prime, sussidiarie, di
consumo e di merci |
1) Entrate da distacco del personale | ||||
2) Servizi | 2) Altre entrate di supporto generale |