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REGIME FISCALE IMPATRIATI: cosa cambia dal 2024

Dal 2024 cambieranno le agevolazioni fiscali per gli impatriati, ossia i lavoratori che trasferiscono la residenza in Italia.

Difatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale. Il testo va a sostituire l’art. 16 del d.lgs. 14 settembre 2015, n. 147.

I lavoratori che ne potranno beneficiare sono coloro che ottengono il trasferimento della residenza fiscale in Italia dal 01/01/2024 e che percepiscono:

  • redditi di lavoro dipendente;
  • redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente;
  • redditi di lavoro autonomo.

L’AGEVOLAZIONE FISCALE

La nuova normativa prevede l’abbattimento dell’imponibile fiscale del 50%, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro.

REQUISITI

Per poter usufruire dell’agevolazione, i lavoratori devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • non essere stati residenti in Italia nei 3 periodi di imposta precedenti al conseguimento della residenza;
  • l’attività lavorativa deve essere svolta con un soggetto diverso dal datore di lavoro estero (con il quale si aveva il rapporto di lavoro prima del trasferimento) e che non faccia parte del suo stesso gruppo;
  • l’attività lavorativa deve essere svolta per la maggior parte del periodo d’imposta in Italia;
  • devono risiedere fiscalmente in Italia per i 5 anni successivi al trasferimento, altrimenti, saranno costretti a restituire le agevolazioni, pagando gli interessi.
  • devono avere i requisiti di elevata qualificazione o specializzazione.

I requisiti di elevata qualificazione o specializzazione (decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 108) si verificano nelle ipotesi di:

  • Conseguimento di un titolo di istruzione superiore, rilasciato da autorità competenti nel Paese dove è stato conseguito, che attesti il completamento di un percorso di istruzione superiore di durata almeno triennale e della relativa qualifica professionale superiore, rientrante nei livelli:
  • livello 1: legislatori, imprenditori e alta dirigenza;
  • livello 2: professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione;
  • livello 3: professioni tecniche della classificazione Istat delle professioni CP 2011, attestata dal paese di provenienza e riconosciuta in Italia.
    • Possesso dei requisiti previsti dal decreto legislativo n. 206/2007, limitatamente all’esercizio delle professioni regolamentate in tale decreto.

ECCEZIONI

Rimangono invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste.

A cura di Diana Cacciotti

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